Ovuli di cocaina in pancia
Così trasportavano la droga
La polizia di Rovigo ha collaborato alla maxi operazione 'Black passenger'. I corrieri nigeriani trasportavano la droga in Italia inghiottendo gli ovuli e viaggiando in aereo con un chilo e mezzo di cocaina o eroina nelle viscere
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Facendo doppio click su una qualsiasi parola presente nell'articolo, sarà visualizzata la definizione della parola, così come è stata pubblicata all'interno del Vocabolario della Lingua Italiana Zingarelli 2010.
Alla fine del riquadro di spiegazione ne sarà proposta anche la traduzione in inglese, ripresa dal lemmario Italiano-Iglese del Ragazzini 2010.Rovigo, 21 luglio 2010 - La polizia di Perugia sta dando corso ad un’importante operazione antidroga, coordinata dal servizio centrale operativo della polizia di Stato e della direzione centrale per i servizi antidroga, con la collaborazione delle squadre mobili delle Questure di Padova, Rovigo, Vicenza, Venezia e Prato, che ha già portato all’esecuzione di diversi arresti nei confronti di nigeriani per i reati di detenzione, traffico internazionale e spaccio di sostanze stupefacenti.Le indagini dell’operazione chiamata “Black passenger”, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Perugia, sono iniziate nell’aprile 2009 ed hanno permesso di far luce sul vasto traffico internazionale di sostanze stupefacenti che dalla Nigeria venivano importate nel territorio nazionale.I nigeriani portavano la droga in Italia inghiottendo gli ovuli: viaggiavano in aereo con 1,5 kg di cocaina o eroina in pancia per poi indirizzarsi, una volta giunti in Italia, verso un appartamento di Padova dove l’organizzazione curava l’espulsione degli ovuli dal corpo, ridistribuendo e confezionando la droga per farla poi ripartire alla volta di varie località italiane.
Fondamentale, spiega la polizia, per la riuscita dell’indagine, è stata anche la collaborazione della polizia nigeriana, che tramite suoi funzionari giunti a Perugia e rimasti nel capoluogo umbro per quasi un anno grazie ai rapporti investigativi bilaterali consolidati nel 2009 con la stipula di un accordo tra Nigeria, Italia e Interpol siglato dal capo della Polizia, Prefetto Antonio Manganelli, per rafforzare la cooperazione e colpire con maggiore incisività le organizzazioni criminali
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