Finite in manette due nigeriane, una in Italia con asilo politico, l'altra sprovvista di permesso di soggiorno
Alla fine del riquadro di spiegazione ne sarà proposta anche la traduzione in inglese, ripresa dal lemmario Italiano-Inglese del Ragazzini 2010.
Prostitute in città (Foto Radaelli)
Monza, 10 febbraio 2010 - Qualche mese fa, un commerciante di Monza aveva sequestrato per una notte due prostitute in un motel della zona e le aveva drogate e tenute in suo possesso con la forza. Stavolta è andata in modo diametralmente diverso.
«Cornuto e mazziato» direbbe il detto popolare. E anche se in questo caso di «corna» non è davvero il caso di parlare, le «mazzate» ci sono state davvero tutte. Perché al cliente di due «belle di notte», questa volta, è andata davvero male.
Le due prostitute che si era portato in una camera d’albergo della città si sono rivelate infatti più violente e pericolose di quanto potesse immaginare, tanto che lo hanno malmenato a sangue e rapinato. Il fatto è accaduto un paio di sere fa. Tutto comincia quando alla centrale operativa dei carabinieri di Monza arriva una chiamata d’aiuto da un hotel della città. Quando sul posto arriva la pattuglia del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Monza, passo dopo passo il mistero viene chiarito.
I militari cominciano col trovare, all’uscita dell’albergo, due ragazze di colore che stranamente, alla vista delle divise, tentano di darsi alla fuga. I carabinieri le bloccano per identificarle: si tratta delle nigeriane Tracy Erewa, 26 anni, in Italia con l’asilo politico, e Fem Edejyaru, 22 anni, sprovvista di permesso di soggiorno.
Addosso alle due ragazze vengono trovati un telefono cellulare marca Samsung, una fotocamera Olympus, una camicia da uomo di colore blu e documenti di identità palesemente falsi (si scoprirà che appartengono ad altre due donne nigeriane estranee alla vicenda).
Proprio in quel momento, la pattuglia viene raggiunta da un uomo, il cliente delle due prostitute. Il suo racconto le inchioda: dopo essersi appartato per una prestazione sessuale, il cliente è stato violentemente malmenato e strattonato e, successivamente, rapinato appunto di telefonino, macchina fotografica e camicia.
Inevitabile a quel punto l’arresto delle due nigeriane per rapina aggravata in concorso e falsa attestazone a pubblico ufficiale della propria identità. Le due donne sono state quindi rinchiuse in una cella della casa circondariale di Monza a disposizione dell’autorità giudiziaria. Gli oggetti rapinati sono tati restituiti al suo legittimo proprietario.
Alla fine del riquadro di spiegazione ne sarà proposta anche la traduzione in inglese, ripresa dal lemmario Italiano-Inglese del Ragazzini 2010.
Prostitute in città (Foto Radaelli)
Monza, 10 febbraio 2010 - Qualche mese fa, un commerciante di Monza aveva sequestrato per una notte due prostitute in un motel della zona e le aveva drogate e tenute in suo possesso con la forza. Stavolta è andata in modo diametralmente diverso.
«Cornuto e mazziato» direbbe il detto popolare. E anche se in questo caso di «corna» non è davvero il caso di parlare, le «mazzate» ci sono state davvero tutte. Perché al cliente di due «belle di notte», questa volta, è andata davvero male.
Le due prostitute che si era portato in una camera d’albergo della città si sono rivelate infatti più violente e pericolose di quanto potesse immaginare, tanto che lo hanno malmenato a sangue e rapinato. Il fatto è accaduto un paio di sere fa. Tutto comincia quando alla centrale operativa dei carabinieri di Monza arriva una chiamata d’aiuto da un hotel della città. Quando sul posto arriva la pattuglia del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Monza, passo dopo passo il mistero viene chiarito.
I militari cominciano col trovare, all’uscita dell’albergo, due ragazze di colore che stranamente, alla vista delle divise, tentano di darsi alla fuga. I carabinieri le bloccano per identificarle: si tratta delle nigeriane Tracy Erewa, 26 anni, in Italia con l’asilo politico, e Fem Edejyaru, 22 anni, sprovvista di permesso di soggiorno.
Addosso alle due ragazze vengono trovati un telefono cellulare marca Samsung, una fotocamera Olympus, una camicia da uomo di colore blu e documenti di identità palesemente falsi (si scoprirà che appartengono ad altre due donne nigeriane estranee alla vicenda).
Proprio in quel momento, la pattuglia viene raggiunta da un uomo, il cliente delle due prostitute. Il suo racconto le inchioda: dopo essersi appartato per una prestazione sessuale, il cliente è stato violentemente malmenato e strattonato e, successivamente, rapinato appunto di telefonino, macchina fotografica e camicia.
Inevitabile a quel punto l’arresto delle due nigeriane per rapina aggravata in concorso e falsa attestazone a pubblico ufficiale della propria identità. Le due donne sono state quindi rinchiuse in una cella della casa circondariale di Monza a disposizione dell’autorità giudiziaria. Gli oggetti rapinati sono tati restituiti al suo legittimo proprietario.
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