13 April, 2012

Accusato di stupro su minore, due anni in cella da innocente

Accusato di stupro su minore, due anni in cella da innocente

Il caso

Il 33enne assolto: "Mi hanno rubato un pezzo di vita" 
di Valentina Beltrame
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Tribunale( foto Ansa)
Tribunale( foto Ansa)
Modena, 12 aprile 2012 - Due anni in carcere da innocente. E’ la storia di un 33enne nigeriano, arrivato in Italia con la speranza di sfuggire alla povertà ma che qui, invece, si è scontrato con le falle del sistema giudiziario, scontando una carcerazione preventiva infinita, per poi essere assolto in primo grado dalla gravissima accusa di violenza sessuale su una minorenne.

L’uomo è stato assolto «perché il fatto non sussiste» dopo quasi 24 mesi trascorsi dietro le sbarre: era detenuto in carcere a Modena dal 7 maggio 2010 in attesa di un processo che si è concluso solo nei giorni scorsi e che gli ha ridato la libertà.
 
Il 33enne era accusato di aver violentato una ragazzina di 15 anni con problemi psichici: era stata lei a denunciarlo raccontando alle forze dell’ordine di essere stata palpeggiata pesantemente dal nigeriano, che l’aveva portata in un appartamento di Castelfranco. L’uomo fu subito arrestato e partì un’inchiesta chiusasi con la richiesta di rinvio a giudizio dell’immigrato, che si è sempre detto innocente.
La giustizia, si sa, ha i suoi tempi, tempi lunghissimi, e finalmente dopo due anni il nigeriano è stato assolto: nel frattempo, però, è rimasto in carcere. «Mi hanno rubato due anni di vita», ha detto al suo avvocato, Ottavia Lardizzone, l’unica persona che gli ha creduto, dopo che il giudice ha pronunciato la sentenza. Ogni volta che il legale lo andava a trovare in carcere, lui ripeteva: «Non capisco perché sono qui, non ho fatto nulla di male».
 
«Con questa sentenza — commenta l’avvocato Lardizzone — è emerso che il nostro sistema giudiziario ha delle falle». La ragazzina aveva incontrato l’immigrato nel parcheggio dell’ospedale di Bologna nella primavera di due anni fa: era fuggita dal reparto di psichiatria. Lui l’aveva aiutata e poi insieme avevano raggiunto Castelfranco Emilia in autobus.
«Abbiamo mangiato una pizza insieme — ha raccontato al giudice l’immigrato, che non ha mai perso un’udienza — Poi siamo andati a casa di un mio conoscente, sempre a Castelfranco, e abbiamo trascorso la giornata insieme. Ma non l’ho mai violentata». 
La ragazzina, in questi due anni, ha fornito sei versioni dei fatti, tutte diverse: all’inizio aveva raccontato di aver subito molestie e di essere riuscita a scappare, poi si essere stata violentata, per poi fornire racconti sempre differenti, l’ultimo durante l’esame protetto di un mese fa . Malgrado ciò, il nigeriano non è mai stato creduto, nemmeno dopo la testimonianza ‘fumosa’ del proprietario dell’appartamento in cui la 15enne diceva di essere stata violentata.
Il pm, per lui, aveva chiesto una pena di due anni. Ma prove concrete contro non ce n’erano, nemmeno un referto medico che attestasse il presunto stupro. E alla fine, infatti, il 33nne ha avuto ragione. Innocente perché il fatto non sussiste e libero. Peccato, però, che abbia trascorso due anni della sua vita in carcere.
Valentina Beltrame

09 April, 2012

Mourning as police name Nigerian victim in U.S. shooting

Mourning as police name Nigerian victim in U.S. shooting
By Dele Fanimo and Gbenga Akinsanya with agency report

AS the Oakland shooting that resulted in the death of seven students of a Christian University in the city continued to elicit global condemnation, the Police in California, United States (U.S.), yesterday identified a Nigerian, Doris Chibuko, as one of the victims.





DorisMeanwhile, mourners began showing up at Chibuko's home as soon as the news filtered through the tight-knit Nigerian community in the U.S.

Chibuko had not been heard from since a gunman killed seven people at Oakland's Oikos University, where she had been studying, but police did not confirm the family's worst fears until late Tuesday afternoon.

As Efanye Chibuko stood inside the family home in the San Leandro hills, its walls covered with photographs of his wife and their three children, he sobbed: "She liked to spend time with her family. Right now, I'm just trying to grieve," her spouse, who is a technician at AT&Am, ruminated.

Chibuko, 40, and a mother of three, worked as a lawyer in Nigeria before joining her husband in the U.S. in 2002, who is based in the State of California.

A gunman identified as L Goh, 43, who was said to have boasted about violence, allegedly told students to "get in line and I'm going to kill you all" before he opened fire. By the time the cloud of smoke settled, seven students, including Chibuko, have been felled by the assailant's bullet.

Goh, a former nursing student in the university, was said to have earlier complained that he was disrespected by younger students and was thousands of dollars in debt.

Chibuko, one of the victims, was described by her husband of 10 years as "a very happy person, very caring, very loving."

Chibuko, who worked part time at Villa Fairmont Mental Health Rehabilitation Centre in San Leandro, was two months away from graduating with a degree in nursing before the gunman killed her and six others in Oikos University in what has been described as one of the worst school shooting incidents in California.

By nightfall Tuesday, as many as 100 people from all over California had crowded in the Chibukos' home.

Some mourners even travelled from outside the state. Friends and relatives wept as they remembered the gifted mother and friend.

"For we Nigerians, when something hurts one family, it hurts all of us," said Christian Okeke, a long time family friend from Nigeria and a law professor at Golden Gate University in San Francisco. "Yesterday, everyone was praying it wouldn't be true, but now it is. It's devastating, very devastating."

Doris Chibuko was born in Enugu State. She went to Law School and worked as a lawyer in Nigeria.

She met Efanye in the university, and in 2002, they were married in a big traditional wedding. That same year, the couple immigrated to the U.S., where they had three children who are now aged three, five and eight .
http://odili.net/news/source/2012/apr/5/29.html